Pagine storiche - L'ultimo successo della Casertana al 'San Vito'

08.10.2015 12:35 di  TC Redazione   vedi letture
Cosenza-Casertana dell'84
Cosenza-Casertana dell'84
© foto di Tuttocasertana.it

Nel nostro archivio siamo andati a scovare la cronaca dell'ultimo successo al 'San Vito' della Casertana contro il Cosenza-Casertana risalente al lontano 12 febbraio 1984. Ecco cosa scriveva Cristoforo Zuccalà il lunedì mattina sulle pagine della Gazzetta del Sud.

E’ ben triste, deprimente, sconfortante la situazione del Cosenza alla luce dell'ultimo risultato interno, in un pomeriggio ceduto alla mobile Casertana (che non sperava tanto!) e in cui il tifo organizzato è rimasto silenzioso in curva ed ha, anzi, ostentato una scritta: Non ci meritate, di chiaro sapore polemico, anzitutto verso la squadra, ancorché amata.

Fuori un nutrito gruppo era alla fine in un palese stato di esasperazione. Un «termometro» che non lascia adito a dubbi, o perplessità, sul tipo di atteggiamento che i più appassionati tifosi mantengono verso il Cosenza e in cui la componente delusa per la battuta interna ha una sfera di influenza. Qualcuno ha addirittura riposto l'accento su De Petrillo, verosimilmente dimentico delle contestazioni dell'epoca.

Il Cosenza ieri ha denotato un incremento sotto il profilo fisico e del ritmo, della velocità e quindi dell'agonismo. La veloce Casertana ha infatti sfruttato abilmente un errore nell'appoggio ad un compagno di uno del più generosi silani, Petrella. Correva il quarto d'ora, e dopo una mischia davanti a Renzi, i campani hanno rilanciato.

Sulla trequarti destra Mazzeo ha raccattato il grazioso omaggio e si è involato in contropiede, ha perso l'attimo propizio, si è accentrato di più mentre su di lui rinvenivano due avversari.

Infine dal limite. Il rispolverato attaccante casertano ha azzeccato un dribbling e il tiro che ha aggirato sulla propria sinistra Busi rotolando in rete.

Una doccia ancor più fredda del rigidissimo clima del San Vito. Ecco la stranezza del calcio: commetti uno sbaglio e paghi pesantemente, poi ti sbracci -  d'accordo -  senza cognizione tatticamente produttiva -  a due terzi di gara, sei persino in vantaggio di un uomo per l'espulsione di lanniello, sputi l'anima, prendi un palo, ma il cuoio non vuoi saperne di entrare. Il tutto ovviamente, con le limitazioni che la strategia operativa contingente dello scacchiere comporta. Tuttavia, avesse almeno pareggiato il complesso cosentino avrebbe salvato in qualche modo la faccia.