Reggina, la salvezza il presupposto per iniziare a costruire un futuro ambizioso

02.03.2017 19:03 di  Antonio Papale   vedi letture
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© foto di Federico Gaetano/Tuttolegapro.com

La Reggina cerca disperatamente punti salvezza. Gli amaranto, tornati in Lega Pro dopo la rifondazione, si sono affacciati nuovamente al professionismo con la consapevolezza di dover affrontare tutte le difficoltà di un campionato organizzato da agosto inoltrato in poi e senza grandi risorse economiche, nonostante si trovino a rappresentare una piazza che oggi porta allo stadio una media spettatori tra le prime di tutte le sessanta squadre di Lega Pro. E' un anno di transizione, di assestamento, ma una retrocessione vanificherebbe molto, se non tutto riguardo al futuro. L'obiettivo è ancora raggiungibile, ma occorre iniziare a far punti, magari vincendo qualche partita. Il grande problema della squadra di Zeman è di aver portato a casa pochissime vittorie: solo quattro su ventisette partite e, soprattutto, di non averlo mai fatto lontano dal Granillo.. Recentemente un calendario molto difficile ha fatto scivolare la squadra fino al quartultimo posto. Nelle ultime giornate sono state, infatti, affrontate Catania, Cosenza, Catania, Lecce e Juve Stabia e la vittoria manca addirittura dal 21 gennaio (2-1 contro l'Akragas). 18 dei 24 punti sono arrivati in casa. La squadra è reduce dal pareggio di Castellammare, un pirotecnico 3-3 in cui gli amaranto, pur con una buona dose di sfortuna, hanno faticato per un'ora, prima di rendersi protagonisti di una grande reazione che ha portato a recuperare due gol di svantaggio alle vespe. In Campania, per la prima volta, Karel Zeman ha rinunciato al suo proverbiale e "familiare" 4-3-3 scegliendo un abbottonato 5-3-1-1 che ha lanciato qualche segnale positivo, ma anche negativo, tenuto conto che la rimonta è stata possibile grazie all'innnesto di Leonetti nella ripresa e al passaggio ad un più offensivo 3-5-2. A fine partita il tecnico ha lasciato intendere che si tratta di un'opportunità in più tra gli atteggiamenti tattici che la squadra, da adesso in poi, avrà nelle corde. Contro la Casertana, impegno difficile e fondamentale alla vigilia della trasferta di Matera, la Reggina recupera il suo uomo più rappresentativo, fermo per squalifica contro la Juve Stabia e difficilmente la formazione dello Stretto rinuncerà al suo capitano (nove gol e sei assist per lui fino al momento). Quella amaranto è una squadra dall'età media molto bassa, a cui molto spesso fa difetto l'esperienza ma non certo il talento. In organico ci sono elementi come la mezzala sinistra De Francesco (classe '94) e l'esterno sinistro Porcino (classe '95) che sono già stati attenzionati da club di categoria superiore, mentre Bangu ('97) è già di proprietà della Fiorentina. Oltre a Coralli, l'altra chioccia del gruppo può essere considerato il mediano Botta ('86), con un lungo passato in Serie B. La Reggina fa vedere un buon palleggio, ma spesso difetta negli ultimi sedici metri o nel concretizzare le occasioni che crea. Gran parte dei problemi, però, nascono da errori difensivi che, speso, si ripetono in occasioni di calci piazzati e non solo.