Cangelosi: "Vittoria importante, ma niente è deciso" Curcio: "Finita solo la prima parte. Contento vedere tanti tifosi al nostro fianco"
Al termine della gara di andata del primo turno fase nazionale vinta ad Alessandria contro la Juve Next Gen, in sala stampa si presenta mister Vincenzo Cangelosi che ha dichiarato:
"Io sono contento dell'euforia della città. Quello che stiamo facendo importante per rendere felici tifosi e città. Non è il problema di cinque o quattro, l'importante è saper interpretare. Godiamoci la vittoria, poi ci pensiamo. Chiaro che loro cercheranno di osare di più. Piccolo vantaggio, ma non bisogna pensare a gestire. Abbiamo una certa impronta, è questione di interpretazione. Nessun condizionamento dal risultato di stasera, altrimenti rischiamo di essere contratti come col Cerignola. Nel complesso, partita equilibrata. Un episodio poteva sbloccarla, non stavamo rischiando tanto. Alessio è stato importante per noi con gol e spunti belli. So di avere con Montalto due attaccanti importanti. Oggi non insieme e ho deciso di sfruttare le loro caratteristiche a seconda di come si stava mettendo la partita. Fino a sabato sera non sapevamo l'avversario, poi le difficoltà logistiche e il poco tempo per preparare la partita. Più sali di livello e più aumenta la forza. Sapevamo di affrontare una squadra forte. Seconde squadre? Ogni società fa delle valutazioni. Preferirei vedere più italiani."
Oltre al tecnico rossoblù, si presenta il match winner Alessio Curcio che ha dichiarato:
"C'è entusiasmo, contenti di aver riportato tante persone allo stadio. Vederli anche qui dopo aver fatto tanti chilometri ci ha reso felici. Loro ottima squadra con ragazzi di prospettiva. Noi poco abituati all'erba naturale, tra l'altro era anche bagnato. Sono messi bene sia fisicamente che tecnicamente. Mai lasciare nulla al caso. Traversa di Muharemovic? Palla alta, speravo non entrasse. Pure loro sono stati fortunati con la traversa di Casoli. Con i se e i ma non si va da nessuna parte. Tutta la gavetta fatta in C, era molto difficile giocare in C2, senza niente. Parlavo con Guerra e mi diceva come rapportarsi coi grandi è stimolante per un giovane. Ricordi bellissimi dei sei anni a Torino, arrivato a quattordici anni. Ho conosciuto bravi allenatori, e compagni arrivati in prima squadra, esperienza molto formativa."