La curiosità, Fontana e quel sassolino fastidioso nella scarpa: "Non so perché mi mandarono via da Caserta"

Intervenuto alla trasmissione Net Club della radio di Catanzaro db radio, l'ex mister rossoblù si toglie il classico sassolino dalla scarpa
28.09.2019 16:45 di  Antonio Papale   vedi letture
Gaetano Fontana
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Gaetano Fontana
© foto di Giuseppe Scialla

Stamattina, nella trasmissione di Db radio di Catanzaro Net Club condotta dal collega Matteo Pirritano, è intervenuto l'ex mister rossoblù Gaetano Fontana che, da doppio ex, allenatore a Caserta e calciatore a Catanzaro, ha parlato del match di domani, delle due squadre e dei motivi del suo esonero casertano, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe. 

Queste le parole di Fontana, ora allenatore del Fano, compagine del girone B:

"Il Catanzaro è partito forte grazie al lavoro fatto lo scorso anno. Opportuno dare continuità al progetto con un allenatore come Auteri vincente. L'asticella si è alzata grazie a squadre che hanno un diverso vissuto calcistico. È sempre il campo che decide. Percorso importante quello da calciatore che mi ha fatto superare alcune difficoltà. Dentro di noi c'è un percorso personale. Pian piano è avvenuta la metamorfosi del calcio e ciò mi ha stimolato a migliorare già da atleta. Se uno si ferma a pensare al passato, resta indietro. Sono incuriosito dal capire la direzione in cui sta andando il calcio, non credo in casualità e atteggiamento rinunciatario. Devi essere diverso da quello che fanno gli altri. Bisogna dare sempre messaggi positivi. Un calcio propositivo ha bisogno di tempo, se recepito si va quasi a memoria. L'esperienza di Caserta? Secondo me l'errore che si è fatto è che si è costruita all'ultimo momento una squadra diversa da quella del ritiro con calciatori che non avevano fatto la preparazione. Era un problema metterli in campo decentemente. Non ho capito certi discorsi prima, durante e dopo. Non capisco perché mi hanno mandato via dopo 10 risultati utili. L'importante è avere le idee chiare sulla progettualità. È come se un genitore ti dice una cosa un giorno e quello successivo ne fai un'altra. Quando ci sono dei problemi, paga sempre l'allenatore. L'importante è non dire bugie. Se alle prime difficoltà si trovano delle scuse, inganni te stesso e bisogna avere attenzione verso i tifosi che sono quelli che veramente amano una squadra. La gara dell'anno scorso? La chiave è stata è che eravamo in difficoltà ma dovevamo vincere, anche se stavamo iniziando un nuovo percorso. Il Catanzaro ci mise in difficoltà, nessuno avrebbe gridato allo scandalo in caso di parità."