Ancora difficoltà con squadre che si chiudono, ma la Casertana non fa nulla di diverso per cambiare la gara: due vittorie nelle ultime 12, a Catania serve un successo

11.12.2016 16:00 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
Corado in azione
Corado in azione
© foto di Giuseppe Scialla


Ancora una Casertana poco brillante al 'Pinto', messa sotto scacco dall'ennesima compagine che è venuta a difendersi sul terreno di Terra di Lavoro.

Il solo punto nelle tre partite in una settimana è un ruolino di marcia che inverte quella tendenza positiva che s'era venuta a creare ad inizio novembre, con la zona play out che si avvicina in maniera pericolosa.

L'unico spunto positivo dello 0-0 col Catanzaro è quello di non aver perso, come con l'Akragas, una partita che non si è riusciti a vincere. Poi poco altro.

La frase ricorrente, nello spogliatoio, nelle interviste post gara, da Materazzi a Rajcic, passando per Tedesco, è la stessa: la squadra soffre con le formazioni che si chiudono. Ed è vero, è palese. Da sottolineare, però, che non si è dato all'avversario, ieri come in altre partite, il fastidio di dover effettuare degli adattamenti, a gara in corso. Mister Tedesco si tiene un cambio, non volendo alterare gli equilibri in campo. In pratica, non ha osato nel cercare la vittoria, inserendo un Taurino o un De Filippo, non fulmini di guerra ma comunque giocatori offensivi, per paura di perdere la gara. L'eterno dilemma tra il rischiare ed il conservare. Forse, però, in casa, contro l'ultima in classifica, bisognava lanciarsi alla ricerca dei tre punti, con tutti i mezzi (pochi) a disposizione.

Questi due punti pesano persi molto di più rispetto alla sconfitta, seppur netta nel risultato, di Matera e che mettono alle strette l'allenatore sul piano delle soluzioni. La quadra è stata trovata, e di questo gli va dato atto, però chi prepara le partite deve avere almeno un piano B. Dire che si soffre con le piccole, non può essere un alibi con il quale star tranquilli. Andava bene dopo la prima, la seconda partita. Non alla quarta o quinta. Altrimenti, il compito degli avversari diventa estremamente semplice nel leggere movimenti ripetitivi e prevedibili.

Ora a Catania sarà una prova fondamentale perché la compagine sicula vorrà tornare al successo ed un eventuale sconfitta rischierebbe di mandare nello sconforto l'intero ambiente rossoblu. Serve una vittoria. Due nelle ultime dodici partite, è troppo poco.