L'ANALISI - Sorprendente panchina di Rajcic, Giannone ingabbiato e l'inconsistenza offensiva: con la Reggina serve una risposta anche sul piano della prestazione

10.10.2016 10:02 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
Proteste rossoblù dopo il 2-1
Proteste rossoblù dopo il 2-1
© foto di Foto Giuseppe Scialla


La Casertana esce con le ossa rotte dalla trasferta di Francavilla, dove la Virtus impone ai falchetti un sonoro 4-1. Al di là del risultato, indubbiamente pesante, sono alcuni fattori che non hanno convinto o continuano a non convincere, perché al di là degli elogi, dovuti soprattutto ai risultati e alla solidità difensiva, abbiamo sempre cercato di rimarcare ciò che doveva essere migliorato o, purtroppo, ciò che strutturalmente è un problema per questa squadra. 

Avanti non c'è peso specifico, nonostante Orlando corra molto per la squadra. I numeri lo dimostrano, con il solo Carlini che degli uomini d'attacco (nonostante la posizione in campo a Francavilla) sta dando continuità alle sue doti sotto porta. La squadra ha dimostrato di andare in difficoltà contro una difesa schierata, soprattutto quando a Giannone viene meno la possibilità di girarsi verso la porta avversaria. La prestazione dell'ex Crotone è stata molto discussa, anche in virtù del suo ingaggio e, di conseguenza, dell'importanza che deve avere per la rosa. Rispetto alle prime giornate è indubbio un calo nelle sue giocate, che, però, a Francavilla si sono viste fino ad un certo punto, rispetto a prestazioni molto più negative con Vibonese e Andria. La faccenda va vista a 360 gradi. Ieri, oltre ad essersi intestardito in qualche dribbling di troppo è stato l'unico a tirare (due volte) con pericolosità verso la porta avversaria, suo è l'assist del gol. In certe circostanze, poi, bisogna anche cominciare a ragionare sugli avversari, che, come giusto che sia, studiano la Casertana e sanno che Giannone catalizzerà molti palloni e da destra si accentrerà: ecco, bisogna dare un tocco di imprevedibilità in più. Soprattutto con un attacco così leggero (e quindi intercambiabile) come quello rossoblu. 

Nonostante il tanto possesso palla e la super occasione di Taurino, è troppo poco incisiva la pressione offensiva della Casertana. La quale, a volte, diventa prevedibile e Tedesco, che, in diverse occasioni, ha detto di volere una libertà di interpretazione del ruolo da parte dei giocatori offensivi, potrebbe studiare qualche soluzione alternativa. 

Focale un altro punto. La difesa composta da Rainone e D'Alterio, autentico punto di forza di questa parte di stagione, come scrivemmo dopo la vittoria di Vibo Valentia, poteva soffrire sui palloni alti e, di conseguenza contro un avversario fisico, come lo è stato Nzola. C'è da dire che in altre occasioni, il duo rossoblù si è comportato bene contro attaccanti ben messi fisicamente ma resta comunque un pericolo da non sottovalutare, soprattutto se a mancare è Matute (l'assenza del mediano ha dimostrato la sua l'importanza). 

Inaspettata la scelta di tener fuori Rajcic da parte di Tedesco. Una decisione che il campo ha rigettato, nonostante sia stata interessante la soluzione con Carlini tra i centrocampisti e con Taurino a dare ancora più brio alla fase offensiva. Uno stravolgimento che, però, necessitava di un banco di prova diverso rispetto ad una trasferta delicata contro una formazione in crisi di risultati. L'esclusione di Rajcic, che, come detto, non oscura l'inclusione di Taurino, va tradotto così: almeno in questo momento, il centrocampista croato è la terza scelta in cabina di regia, dopo Matute e Giorno. Totalmente inaspettato ai nastri di partenza di questa stagione.

Ora tocca voltare pagina e pensare alla sfida con la Reggina. Per la prima volta, in questa stagione, la Casertana è chiamata a rispondere ad una sonora sconfitta. Bisogna farlo con un risultato positivo ma anche con una prova finalmente convincente.