La Casertana e una sconfitta che fa male. Il lavoro la migliore medicina per guardare con ottimismo al futuro

24.09.2017 12:40 di Antonio Papale   vedi letture
Padovan in azione
Padovan in azione
© foto di Giuseppe Scialla

La sconfitta di ieri con l'Akragas è stata tanto bruciante quanto inaspettata perché tutti speravano nel salto di qualità che per il momento è fallito. Ci sono stati però alcuni aspetti che meritano la giusta considerazione.

STERILITÀ OFFENSIVA - I falchetti anche ieri hanno creato diverse occasioni per far male all'Akragas ma tra imprecisione e bravura di Vono non si è riusciti a finalizzare la mole creata. E così il dato di 3 gol in 4 partite inizia a farsi preoccupante, ma la convinzione è che Scazzola già da ora ci lavorerà per invertire il trend.

I PRIMI TEMPI - Ormai sembra una consuetudine parlare di una Casertana che, nei primi tempi, non riesce a dare tutto quello che ha, a differenza dei secondi tempi dove i falchetti giocano con grande impegno. Non si riesce a capire perché capita questo, probabilmente dipende dalla testa, e anche su questo bisogna lavorare. 

LE SCELTE DI SCAZZOLA - Ieri il mister ligure ha cercato di vincere la partita da subito puntando su un modulo offensivo, ma la scelta non si è rivelata azzeccata, considerando che i siciliani erano in superiorità a centrocampo. Ed anche riproporre De Marco sulla fascia non è stata una scelta azzeccatissima, visto che il ragazzo ha sofferto la vivacità degli esterni agrigentini.

IL TOUR DE FORCE - E ora per la Casertana un ciclo di incontri ravvicinati che faranno capire presto le ambizioni rossoblù in questo campionato. Sabato la difficile trasferta di Trapani, tre giorni dopo arriva la Virtus Francavilla al Pinto e dopo altri tre giorni la trasferta di Cosenza. Un trittico importante ma che, affrontato al meglio, può regalare soddisfazioni agli Scazzola boys.