Otto partite per riprendersi (un po') di dignità, non è un obiettivo: dovrà essere un'ossessione

17.03.2016 20:38 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
Otto partite per riprendersi (un po') di dignità, non è un obiettivo: dovrà essere un'ossessione
© foto di Foto: tuttocasertana.it

La Casertana dopo aver chiesto scusa (quasi) ogni giorno per la sconfitta di Benevento, anzi per il massacro, sportivamente parlando, del Sannio, vuole che si volti pagina. Lo stanno affermando, a turno, un po' tutti. Prima Corvino, poi l'azionista di maggioranza Lombardi. Passando per il capitanoRiccardo Idda. Domani sarà, con ogni probabilità, anche il messaggio di mister Nicola Romaniello, quando parlerà (o meglio, tornerà a parlare) per presentare il match di Martina Franca.

A prescindere da tutto, dalla Serie B, dai play off, dai risultati che ne verrano, la Casertana ha otto partite da giocare e, accantonando la parte più apparente della cosa, dovranno essere delle vere e proprie finali.

L'obiettivo di riprendersi un po' di dignità dovrà diventare un'ossessione per la squadra (compreso lo staff tecnico) che, come ha detto Corvino, dovrà dimostrare, fin da subito, con la trasferta in terra pugliese, di volersi mangiare l'erba.

Ogni contrasto, ogni passaggio, ogni giocata, ogni scelta. Nulla dovrà essere casuale. Tutto dovrà essere figlio di sudore, cuore e sacrificio. Più di quanto debba già avvenire normalmente.

Otto partite, ventiquattro punti in palio, settecentoventi (qualcosa in più e non in meno) minuti. Undici maglie zuppe fradice di sudore, ad ogni triplice fischio. È l'unica via. La sola strada per provare (realmente) a scusarsi (almeno in parte) con i tifosi che, con la rabbia e la delusione nel cuore, continueranno, ne siamo certi, a sostenere la Casertana ed i suoi obiettivi, in quanto maglia da difendere e da amare, come sempre hanno fatto, anche sul 6-0 sui gradoni del 'Vigorito'.