Una giornata storta per gli uomini di Tedesco: troppi errori. Con il Messina bisogna ritrovare la consueta cattiveria

06.03.2017 10:30 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
Un'azione di Reggina-Casertana
Un'azione di Reggina-Casertana
© foto di Aldo Fiorenzo

Nel calcio, come nella vita, capitano le giornate storte, dove tutto esce male o, in altri casi, un solo errore genera effetti disastrosi per il resto la partita. Il classico sasso che diventa valanga e porta giù con se tutto ciò che di buono era stato fatto fino a quel momento.

Questo è ciò che accaduto in Reggina - Casertana, terminata 3-0. Una partita che si divide in due parti: quella precedente all'errore di Finizio, che spalanca la via del gol a Bangu (autentica spina nel fianco), e ciò che ne viene dopo. Nei primi 19 minuti i falchetti fanno la partita: tengono palla, la muovono con velocità, pressano in maniera organizzata. Il neo è quello di non riuscire a trovare la verticalizzazione giusta, difficoltà dovuta anche al baricentro basso della formazione di Zeman. Un dettaglio non da poco ma che impallidisce di fronte al pasticcio che condanna allo svantaggio la compagine di Andrea Tedesco. Da lì, come già detto, è un'altra partita. La Reggina prende fiducia e, come con la Vibonese, si ha l'impressione che gli uomini in amaranto sentano di più l'esigenza dei tre punti, mettendo in campo tanta grinta e cattiveria: la partita è maschia, continuamente spezzettata dai fischi arbitrali. La Casertana si rende pericolosa, sul finale di primo tempo, a delle azioni confuse e non figlie della consueta organizzazione. Nella ripresa, poi, un paio di proteste per dei contatti in aria di rigore avversaria, e nulla più. Nessuno squillo, nessuno acuto. Di seguito: altra dormita di Finizio, Coralli grazia; dormita generale della difesa, gol di Coralli; errore grave di Giorno, rigore per la Reggina e 3-0. 

Troppi errori che non lasciano spazio a tante interpretazioni: una giornata storta, dove quasi nessuno riesce a dare il meglio di se. Questo può capitare, o forse deve data la qualità della rosa. Nessun dramma, nessun allarmismo. C'è bisogno, però, di ritrovare quella solita cattiveria che ha permesso alla Casertana di guardare a sconfitte come quella di ieri con meno preoccupazione di quanto in realtà bisognerebbe avere, grazie alla posizione di classifica. Una cattiveria da ritrovare subito contro il Messina, in modo da archiviare il discorso salvezza.