47 anni fa col Cosenza arrivò la B. Contro i silani piacevoli ricordi rossoblù
Non è certo un derby, ma Casertana-Cosenza è una delle sfide più antiche nella storia calcistica delle due formazioni. La prima volta, infatti, risale addirittura alla stagione di serie C 1950-1951 (3-1 in favore dei falchetti) e dopo quella occasione le due squadre si sono ritrovate di fronte al “Comunale” di viale Medaglie d’Oro altre trenta volte con un bilancio che vede tredici successi della Casertana, otto vittorie calabresi e ben dieci pareggi.
Due le gare che meritavano particolare attenzione nell’album dei ricordi: la prima è quella del 14 giugno 1970 conclusa con una rotonda vittoria della Casertana per 3-0 con le reti di Fazzi, Minto e Cominato. Successo dell’ultima giornata di campionato che spianò definitivamente la strada dei falchetti verso la serie B dopo la promozione “scippata” l’anno precedente dal Taranto a causa della presunta “combine Selmo-De Togni”.
Gara che si sblocca al 35’ del primo tempo: “Ballotta, da tre quarti di campo sulla destra, opera un traversone in profondità millimetrico – si legge sul Corriere dello Sport – Fazzi con uno scatto superava il libero cosentino e tirava da distanza ravvicinata. Valzoni respingeva alla meglio ed ancora Fazzi, con un pallonetto, metteva definitivamente in rete”. Prima dell’intervallo il raddoppio: “Lancio stupendo di Cominato, la palla perveniva a Minto che, con perfetto controllo, librava due avversari in velocità e segnava, sempre in corsa, nell’angolino basso dell’impotente Valzoni. Nella ripresa, al 23’, anche Cominato poneva la sua firma su questa partita con una rete realizzata al termine di un esaltante e veloce dialogo con Mazzeo e Fazzi”.
Un salto in avanti di quasi vent’anni e si passa direttamente alla ventiduesima giornata del campionato di C1 1986-1987: la Casertana di Materazzi conquista, complice il pareggio interno del Barletta, il primato solitario in classifica grazie alla vittoria di misura sul Cosenza del tecnico Di Marzio giunta all’87’ con una rete di Suppa. “La prodezza di Suppa è stata propiziata da un perfetto assist di De Rosa che, negli ultimi disperati assalti alla porta di Simoni, ha appoggiato con un tocco felpato e calibrato all’accorrente mezzala – la cronaca dell’epoca de Il Mattino – Il tiro è stato scoccato quasi dal limite dell’area, tesissimo, rasoterra nell’angolo destro della porta. Il Pinto è esploso in un boato e Suppa è stato seppellito sotto una valanga di abbracci dai compagni esultanti”.