Ventinove anni fa tre reti al Monopoli e ritorno in B: un ricordo ancora vivo nella memoria dei tifosi rossoblù

02.06.2020 08:39 di  Antonio Papale   vedi letture
Tifosi il 2/6/1991
Tifosi il 2/6/1991
© foto di tuttocasertana.it

Il due giugno è sempre un giorno particolare per i tifosi della Casertana. Infatti, ogni anno, nella memoria dei tifosi rossoblù, da ventinove anni, riappare il ricordo della stupenda cavalcata della squadra allenata da Adriano Lombardi che strabiliò l'Italia calcistica con una rimonta da urlo, culminata nel tris al Monopoli coi gol di Suppa, Serra e Campilongo valso la B, anche grazie al ko del Casarano a Perugia. Eppure quell'anno iniziò male, con due ko e l'esonero di Mario Russo a favore del tecnico di Ponsacco, che esordì vincendo a Catania ma poi non riuscì, almeno all'inizio, a dare continuità. Poi, dopo la brutta sconfitta proprio a Monopoli, la svolta e i falchetti iniziarono a volare con una serie di risultati incredibile. La zona B fu raggiunta quando Suppa e Campilongo distrussero il Palermo capolista, ma quella Casertana sentì che l'anno era quello buono e non si fermò praticamente più. Dalla gara al Pinto con la Ternana fino al ritorno con gli umbri appena 3 gol subiti, di cui 2 dagli umbri e uno ad Andria su rigore. Quella era una Casertana piena di grandi giocatori: da un Campilongo irrefrenabile in zona gol, a un Serra bravo nelle due fasi, a un Manzo che dettava i tempi del gioco, con Suppa e Cristiano padroni del centrocampo, con un Bucci e un Petruzzi alle prime esperienze tra i pro ma che sembravano due veterani. E quel due giugno 1991, in un Pinto strapieno e ricolmo di entusiasmo, ci fu il trionfo di Enzo Cuccaro che, sin dal suo arrivo alla presidenza, aveva l'ossessione di andare in B e ci riuscì al quarto tentativo. Ma era anche un gruppo societario coeso grazie al vicepresidente Bove, il sagace ds Grillo e tante altre persone che, con le loro capacità, fecero allora della Casertana una società modello. 2/6/1991 - 2/6/2020: ventinove anni sono passati, ma il ricordo è ancora vivo e lo sarà per sempre, nell'attesa che una terza persona (non dimentichiamo Moccia che portò i falchetti in B la prima volta) possa riportare i rossoblù nel firmamento della seconda serie nazionale e far realizzare ai tifosi quel sogno che hanno in fondo al loro cuore.