Campilongo a cuore aperto: "I problemi della Casertana nati in estate. Le proteste dei tifosi? Comprensibili ma stanno rispettando D'Agostino"

28.11.2018 10:40 di  Pasquale Gallo   vedi letture
Sasà Campilongo
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Sasà Campilongo
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

L’ex allenatore della Casertana Salvatore Campilongo è intervenuto ieri in diretta a ‘Zona Calcio Speciale Casertana’ per analizzare il momento rossoblù particolarmente delicato: “Ora come ora è difficile parlare di Casertana e dare giudizi sulla squadra. I tifosi stanno avendo un grande rispetto per il presidente D’Agostino. Conosco bene la tifoseria, il calore e l’affetto che trasmettono. Se invece non hanno rispetto per altre persone significa che queste persone non meritano il rispetto del tifo casertano. E’ la realtà dei fatti e sinceramente ai miei tempi un gesto come quello del direttore a fine partita sabato non era proprio ammesso. Non posso non dare ragione e comprendere la rabbia e dispiacere del popolo rossoblù”.

Una Casertana che nonostante tutto ha il dovere di continuare a lottare come ammette lo stesso Campilongo: “La rosa ha grandi potenzialità. Se poi non sono espresse non so di chi possa essere la colpa. Dal mio punto di vista non è stato fatto un lavoro sinergico tra chi ha allestito al rosa e l’allenatore. Fino allo scorso turno mancava il terzino destro, si voleva giocare col 3-5-2 senza un quinto di centrocampo. Manca un difensore centrale importante, manca un centrocampista di grande qualità che potesse andare a chiudere l’azione. Una squadra abbastanza monca per il 3-5-2, sono arrivati grandi nomi, grandi calciatori ma con poco equilibrio. Questo è un campionato in cui si corre perché nessuno ti regala nulla. I Vacca, Castaldo, D’Angelo, Floro Flores possono fare la differenza ma serve equilibrio, serve un progetto tattico che esalti le loro qualità. Lo si è visto contro Rieti, Bisceglie e tante altre squadre che hanno tolto punti in questo inizio di stagione”.

E sul modulo Campilongo è categorico: “Non avrebbe mai potuto giocare a quattro perché mancava un terzino destro di spinta. Vacca a Foggia aveva Agnelli, Gerbo ma non faceva il trequartista e a quel punto era meglio impiegare Mancino. Dall’inizio dell’anno ci sono questi problemi, non li scopriamo certo oggi. Sono sempre stati sotto gli occhi di tutti.”

 La strategia giusta sarebbe stata quella di dare continuità al progetto tattico dello scorso anno: “Questo è un campionato in cui la Juve Stabia è prima con merito perché ha confermato l’organico dello scorso anno inserendo due-tre pedine esperte. Un allenatore preparato che ha potuto continuare a lavorare con quel gruppo di calciatori e oggi sono lassù in vetta. La Casertana di un anno fa con i dovuti accorgimenti e con lo stesso tecnico avrebbe sicuramente fatto un grandissimo campionato”.