IL FILM DEL CAMPIONATO - Girone di ritorno: nonostante l'altalena di risultati, playoff raggiunti. E poi il sogno infranto a Pordenone

20.05.2016 14:30 di  Antonio Papale   vedi letture
Luis Maria Alfageme
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Luis Maria Alfageme
© foto di Giuseppe Scialla

Il girone di ritorno parte coi falchetti in testa e indaffarati con il mercato alla ricerca di quegli elementi necessari a regalare il sogno serie B. Si riparte col Catanzaro al Pinto: e i calabresi mettono paura alla capolista, andando in vantaggio con Mancuso. Lo scatenato De Angelis di questa fase e il neo acquisto Jefferson ribaltano il risultato, prima che Razzitti, in mischia, faccia 2-2. La vittoria, però, torna a Melfi, sempre grazie a De Angelis, che non smette di segnare nemmeno col Lecce nel big match del Pinto: ci pensa Surraco a rimediare, in un match segnato dall'infortunio al guardalinee Meozzi che porta un dirigente per squadra a fare da collaboratori dell'arbitro. I rossoblu fanno reclamo sulla posizione del magazziniere leccese Fasano che funge da guardalinee, ma, al termine dei due gradi di giudizio, tutto resta intatto.

Si va a Matera, dove si perde partita e primato: Mancosu illude i suoi, poi un rigore di Infantino e una punizione di Tomi fanno piangere i rossoblu. Arriva la Juve Stabia e continua la maledizione Pinto nel 2016: Bonifazi in acrobazia fa 1-0, poi Diop regala il pari alle vespe. Scontro diretto al Pinto alla sesta: c'è il Cosenza che vince grazie ad Arrigoni, poi Lombardi entra in campo per far ritirare la squadra, ma senza riuscirvi.

A Catania, ritorna la vittoria sempre grazie a De Angelis. Marchio straniero sul 2-0 all'Ischia grazie a Matute ed Alfageme. Si va a Benevento con la speranza, insita anche negli oltre 1000 tifosi rossoblu al seguito, di sorpassare i sanniti in vetta: invece, il derby del Vigorito è un crollo fragoroso. I sanniti umiliano i falchetti sotto un 6-0 che non lascia repliche: ci pensano Marotta con una tripletta, l'ex Cissè e Angiulli con una doppietta a dare un grande dispiacere al popolo rossoblu. Da segnalare anche un errore di Mancosu dal dischetto sul 2-0 che poteva far prendere una piega diversa alla partita. 

Si parla di cambi tecnici e di giocatori fuori rosa, ma nulla di tutto ciò: il cambio alla guida tecnica avviene dopo il pari di Martina, dove Marano illude i suoi che, in 8 contro 11, non possono far nulla per evitare il pari dell'ex Baclet. Via Romaniello, viene promosso il secondo Andrea Tedesco, che debutta col poker all'Akragas, firmato da Giannone, De Angelis e una doppietta di Alfageme che mette, con Negro, il suo timbro anche nella vittoria di Rieti con la Lupa Castelli Romani, a cui non basta Mastropietro.

Al Pinto arriva il Foggia, che grazie ad una doppietta di Iemmello, intervallata dalla rete di Giannone, porta a casa la posta in palio. E allora la società decide di tornare all'antico con il ritorno in panchina di Romaniello, che riesordisce a Monopoli vincendo grazie a De Angelis e Jefferson. Arriva l'Andria: c'è da vincere per blindare i playoff. La vittoria arriva grazie a Negro, ma la partita coi pugliesi resterà quella dell'infortunio a Fabio Mangiacasale, uno dei migliori rossoblu in questo campionato. A Messina si vuole chiudere il discorso, ma la rete di Mancosu è pareggiata da Mileto e tutto viene rimandato all'ultima giornata. Al Pinto arriva una Paganese già salva: bastano una doppietta di Alfageme, Jefferson e Giannone a portare a casa i tre punti, nonostante la doppietta di Carcione per i liguorini. Sono 29 punti (8 vittorie, 5 pari e 4 ko) che, sommati ai 34 dell'andata, portano i falchetti con 63 punti ad arrivare quarti e giocarsi la B ai playoff.

I tifosi ci credono e vanno in quasi 500 a Pordenone per credere in un sogno, che viene distrutto solo a 5' dal termine per un rigore dubbio realizzato da Pederzoli. E così finisce la stagione rossoblu, dove ci sono stati tanti alti e pochi bassi. Ed è da qui che bisogna ripartire la prossima stagione alla caccia della B.