ANALISI - Solita sfortuna per l'epilogo di una stagione importante. Casertana, che si riparta con entusiasmo

16.05.2016 13:01 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
ANALISI - Solita sfortuna per l'epilogo di una stagione importante. Casertana, che si riparta con entusiasmo
© foto di Foto: tuttocasertana.it

Lo sport affascina da sempre l'essere umano, fin dai tempi dei Greci. È un qualcosa che entra dentro l'animo di chi osserva, di chi lo gioca, di chi lo commenta. Succede ciò perché le emozioni che trasmette sono forti, nette, indelebili. L'amore che si prova per un "gioco" è direttamente proporzionale all'odio che si prova per esso. Lo si odia e lo si ama per un fattore incontrollabile: la fortuna. 

Come direbbe Chris Wilton in Match Point di Woody Allen: "la gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita, terrorizza pensare che sia tutto così fuori controllo". E per quanto ci si possa preparare, per quanto si possano studiare mille soluzioni, per quanto si possano limare al massimo tutti i dettagli, accadrà (quasi) sempre un qualcosa che non hai previsto, per il semplice fatto che era imprevedibile. Va accettato: è una componente del gioco.

La Casertana, al netto di una campagna di rafforzamento completamente fallimentare, nel girone di ritorno è stata campione mondiale di sfortuna. È vero: tante volte si poteva far meglio. È vero anche, però, che tanti (forse troppi) episodi sono andati contro quella che si è dimostrata una buona squadra ma che non è riuscita a tenere la calma nel momento più difficile della stagione, condizionata da una società che, per prima, non ha tenuto a freno i nervi.  

Ieri a Pordenone si è vista una grande squadra. Qualcuno dirà che il primo tempo è stato regalato ma va ricordato che in campo scende anche l'avversario, il quale è stato bravo a prendere coraggio ed imporre il ritmo, stroncando sul nascere (quasi) tutte le ripartenze rossoblù. La ripresa è stata la migliore da gennaio in poi. Nessuna sbavatura, tranne una. Una palla in uscita persa (che andava gestita meglio, ovvio) che con un rimpallo nefasto mette su un piatto d'argento l'opportunità al Pordenone di verticalizzate subito e di costringere Idda a commettere un (presunto) fallo da rigore. Quella sfera, al netto di un errore che in 45' ci sta, poteva andare in tante altre direzioni diverse, invece no.

La squadra va ringraziata per quanto fatto durante questa stagione, un miracolo pensando al clima che si respirava a Serino. I giocatori, come lo staff tecnico. Come la società, perché i play off sono un risultato importante. Un peccato, però, quel voler strafare a gennaio compiuto a fine di bene, ovviamente, ma con poca logica. 

Che questo epilogo, che questi cinque mesi, rappresentino un punto di partenza. Che si facciano seguire i fatti alle parole di Corvino: "La Casertana avrà un futuro degno della propria tradizione". Che si continui questo percorso di crescita, senza isterismi, senza quella autodifesa dettata da un ingiustificato senso di vittimismo. Si dia coraggio durante l'estate, si faccia respirare aria di entusiasmo ad una tifoseria che non aspetta altro: ieri in 500 a Pordenone, per uno spettacolo che cestina tutte le polemiche relative alle presenze allo stadio, dando una spiegazione, tra le righe, che vale più di mille parole.

Termina una stagione tanto emozionante quanto stancante. Ma che sia solo una piccola pausa per riprendere fiato e ripartire il prossimo anno, con la consapevolezza di essere tra le grandi della categoria.