Carenze in organico e troppi cambi tattici: la Casertana deve trovare continuità nelle scelte. Col Fondi bene 50'-60', poi solita musica

31.10.2016 11:00 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
Rajcic contro il Fondi
Rajcic contro il Fondi
© foto di Foto Giuseppe Scialla

La Casertana impatta ancora in casa e continua in una preoccupante striscia di partite senza vittorie, salite, dopo l'1-1 col Fondi, a 6. 

Un ruolino di marcia già di per se preoccupante ma che può diventare da bollino rosso vedendo gli impegni da qui alla fine del girone d'andata. 

Tedesco, che segue la partita dalla tribuna per squalifica, cambia ancora e passa al 4-3-1-2 con Carlini che, libero di svariare, mostra tutta la propria qualità. Per 50'-60' la Casertana fa una buona gara: intensità, decisioni nelle scelte da compiere, idee chiare. Poi il gol e quella fiammella della fiducia che si spegne, buttando nell'anonimato più totale il finale di partita.

Durante i primi 20' la Casertana pare aver finalmente trovato un'idea chiara di gioco durante la fase attiva: Rajcic alla ricerca costante della sponda di Corado (il quale regala ai falchetti un'importante alternativa di gioco, dando finalmente peso offensivo), con i conseguenti scarichi e attacchi alla profondità. Il Fondi, che s'era presentato con un 4-3-3, cambia col 4-4-2, in modo da tenere Tiscione a uomo su Rajcic. Il dinamismo di Matute maschera quella che poi sarebbe diventata la difficoltà che, nella ripresa, non ha permesso più di sviluppare gioco alla compagine rossoblu. Calato l'ex Crotone, la Casertana è sparita. Solo Carlini ha provato a scuotere i suoi, in quella che, probabilmente, è stata la sua migliore partita con la maglia dei falchetti. 

La sensazione, come scrivemmo in una delle prime analisi della stagione, è che questa squadra sia strutturalmente carente, con in mediana la pesante assenza di un giocatore in grado di cambiare gli equilibri e far saltare il banco. In più il cambiare costantemente modulo o il non schierare sempre lo stesso undici (a volte anche per scelte forzate da infortuni e squalifiche) pare non aiutare.

Di acqua sotto i ponti è passata, siamo all'undicesima giornata ed è arrivato il momento di tracciare una linea netta, oltre la quale deve essere indicata una via precisa e da percorrere con costanza.