Casertana, ad Arzachena la settima sinfonia ed ora sognare è lecito. Ora la sosta per prepararsi al meglio per la lunga volata finale

20.03.2023 13:35 di Antonio Papale   vedi letture
Nicola Ferrari
Nicola Ferrari
© foto di Giuseppe Scialla

La vittoria meritata di ieri al Biagio Pirina di Arzachena contro una squadra organizzata come quella sarda conferma, benché ce ne fosse bisogno, che la Casertana adesso è in uno stato fisico e mentale spaventoso. La vetta a piccoli passi si avvicina ed ora la pressione è su chi è davanti perché non si aspettava l'arrivo da dietro dei falchetti. Come sempre però cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.

LA SETTIMA SINFONIA - È quella che è arrivata ieri al culmine di due mesi praticamente perfetti dove i falchetti non hanno sbagliato nulla o quasi, e dove tutti hanno messo il proprio mattoncino nella costruzione di un palazzo che, partita dopo partita, sta diventando sempre più solido.

IL RE MIDA ROSSOBLÙ - È bastato un solo pallone per Nicola Ferrari e trasformarlo in oro per regalare l'ennesima soddisfazione ai suoi compagni che insieme a lui adesso credono in qualcosa che solo il 22 gennaio solo dirlo avrebbe avuto il sapore di una bestemmia. E per lui è doppia la sfida, visto che si gioca il titolo di re dei bomber con De Felice.

2,55 - È la media da urlo che sinora ha raggiunto Cangelosi dal suo arrivo in rossoblù, numeri da urlo che possono essere considerati inferiori solo a squadre che quest'anno hanno fatto incetta di record come Napoli, Catanzaro e Catania. E così il tecnico palermitano si è anche tolto la scomoda etichetta di vice di Zeman.

L'UNICO LIMITE - Se vogliamo trovare il classico pelo nell'uovo della gara giocata in Sardegna lo si può individuare certamente nella mancanza di killer instinct che poteva essere utile nel rendere meno tribolato il finale di gara rossoblù. Due legni di Turchetta, le parate di Fusco, l'imprecisione davanti alla porta, ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene. 

LA SOLIDITÀ ORMAI RAGGIUNTA - Altro elemento positivo di questo straordinario momento dei falchetti sta nel fatto di aver raggiunto una solidità difensiva importante, al di là di chi viene schierato in campo. Anche ieri, tranne un colpo di testa di Sartor, la porta di Prisco non ha subito pericoli eccessivi.

VITTORIA PER I TIFOSI - Questa vittoria è da dedicare soprattutto a quei tifosi che, incuranti della festa del papà e dei costi esorbitanti, si sono sobbarcati un viaggio in aereo pur di sostenere i propri colori in una vittoria che apre la speranza verso un sogno ormai cestinato due mesi fa. Ed è proprio l'amore tra squadra e tifosi una delle armi che può fare la differenza.

SOGNARE È LECITO - Se fino a due mesi fa potevamo considerare un pazzo chi credeva nella rimonta, oggi probabilmente chi sperava in un miracolo ci ha visto bene. Sono solo tre i punti da Paganese e Sorrento, alle quali i falchetti in cinquantasei giorni, cioè dopo la sconfitta il 22 gennaio al Torre, hanno rosicchiato dieci punti agli azzurrostellati e sette punti ai rossoneri. E considerando che i costieri verranno al Pinto il giovedì di Pasqua e i liguorini sembrano sentire il fiato sul collo dei falchetti, il sogno rossoblù il 7 maggio può diventare una splendida realtà, anche se si tratterà di un vero miracolo sportivo. 

SOSTA E POI LA VOLATA - Il tempo di smaltire le fatiche di Arzachena e di una lunga rincorsa, poi i falchetti dovranno pensare alla sosta che deve essere utile a lavorare e ricaricare le batterie in vista di una volata nella quale non si dovrà sbagliare nulla e dove ci vuole la compattezza tra società, tifosi, squadra e stampa per poter brindare il 7 maggio.