Iori ospite di Alè Casertana: "Raggiunto un risultato importante grazie al gruppo e ai tifosi. E sul futuro...."

07.05.2025 22:23 di  Antonio Papale   vedi letture
Manuel Iori
Manuel Iori
© foto di Giuseppe Scialla

Nella serata di mercoledì, puntata speciale di Alè Casertana sulle pagine Facebook di radio Caserta tv, sportcasertano e del nostro sito. Tra gli ospiti intervenuti nel programma condotto dal collega Enzo Di Nuzzo, quello più speciale è stato ovviamente mister Manuel Iori.

Queste le sue parole:

Il suo arrivo: "All'inizio nacque tutto con una chiamata del direttore Trevisan che mi chiese di venire a Caserta e parlare con il presidente. Gli dissi: a fare cosa? Il presidente vorrebbe conoscerti, fare due chiacchiere e vedere se la cosa può essere fattibile. Il giorno dopo ho preso il treno e ci sono andato a parlare. Sono stato richiamato dopo qualche giorno e alla fine abbiamo trovato l'accordo."

Dell'esperienza casertana: "Sono sempre stato convinto, anche se all'inizio le cose non hanno girato nel verso desiderato. Al di là dei risultati, la squadra ha sempre avuto un'identità. Ce la siamo sempre giocata, purtroppo quel filotto di pareggi poteva trasformarsi in qualche vittoria in più. Esempi Giugliano e Altamura con quei due pali da dentro la porta. Poi, come spesso capita, quando i risultati non arrivano paga l'allenatore e sono situazioni che un allenatore deve accettare nel momento in cui inizia questo lavoro. Il mio ritorno è stato bellissimo. Ero andato via con venti punti, e sono tornato con diciannove, viste le esclusioni di Taranto e Turris. Ci voleva qualcosa di importante, ero convintissimo di poterlo fare, e ci siamo riusciti. Con un pizzico di fortuna in più e con maggior cattiveria avremmo potuto fare un campionato diverso, con le cose che hanno funzionato alla fine. Aspetto mentale ha influito più di tutti. Avevamo un solo obiettivo in testa, senza pensare a piani B. Abbiamo tirato una riga, senza mai abbattere di fronte alle difficoltà. Abbiamo pensato sempre di lottare fino all'ultimo minuto. Non c'erano alternative se non quella di dare un'impronta forte sotto quel punto di vista. I ragazzi bravi nel seguirmi e quel senso di disperazione agonistica ha compattato ancora di più il gruppo, remando in un'unica direzione. Tutte le partite affrontate una alla volta cercando di ottenere più punti possibili. Esperienza importantissima per la mia crescita. Allenare a Caserta non è come in altre piazze, anche dal punto di vista delle pressioni di una piazza che ti impone di essere ad alto livello. Mi sono confrontato con una piazza bella e calorosa. I risultati hanno inciso, perché migliori risultati avrebbero avvicinato la gente a questa squadra. Nel momento decisivo hanno fatto qualcosa di straordinario unendosi alla squadra. Un anno del genere mi ha arricchito sotto tanti punti di vista. C'è stato qualche errore, bisogna ammetterlo, ma alla fine abbiamo fatto i giusti correttivi e il risultato è arrivato. Se guardo la formazione base delle ultime partite, tranne gli esterni e Vano, per otto undicesimi è quella iniziale. Non tutto era negativo ma sicuramente mancava qualcosa davanti."

Diversità di rendimento: "Sono cose alle quali è molto difficile dare una spiegazione logica. Sicuramente nelle ultime gare interne, il pubblico ci ha aiutato. Credo che c'era più voglia di giocare in casa. Nel complesso, fuori non abbiamo fatto benissimo."

Sui calciatori: "Ingeneroso parlare di singoli. Nella mia gestione hanno fatto sempre quello che gli chiedevo. È normale che ci sia chi ha fatto meglio o peggio, ci sono annate no e annate nelle quali la metti dentro girato di schiena. Prima del Sorrento mi chiesero con chi avessi giocato, e risposi tutti. Prima avevamo calciatori che non riuscivano ad esprimersi, giocando in maniera diversa attraverso il palleggio, poi avendo calciatori con caratteristiche diverse siamo riusciti a modificare alcune piccole cose. C'è una base importante sotto contratto, alla quale aggiungere i pezzi necessari per migliorarla."

Sui tifosi: "Sono eccezionali ma ciò che mi rende maggiormente felice è l'aver apprezzato prima l'uomo poi il professionista." 

Sul presidente D'Agostino: "Con lui c'è sempre stato un buon rapporto, e lo ha detto anche lui non ha mai avuto da ridire sul mio lavoro. È un presidente che ha fatto le sue scelte, come avviene da altre parti. C'è sempre stato rispetto, ha sentito questa cosa dello stadio, mi auguro avvenga per una serenità sua e perché ci tiene tantissimo."

Sul futuro: "Sono sotto contratto, ed è chiaro che debba vedermi col presidente. Sicuramente cercheremo di trovare un modo per fare le cose nel modo migliore possibile."