Catania, Toscano: "Casertana squadra di livello, lo dimostra la classifica"

29.10.2025 20:21 di  TC Redazione   vedi letture
Catania, Toscano: "Casertana squadra di livello, lo dimostra la classifica"
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Alla vigilia della partenza per la Campania, mister Toscano ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa: "Lo dico dall'inizio del campionato, questo è un girone in cui partite facili ce ne sono poche. Per quanto riguarda le partite in casa con 20.000 spettatori, Catania è questa: diventano 20.000 quando la gente si identifica nella propria scuola del cuore e se riesci a portare 20.000 persone allo stadio, non 13.000 o 14.000, vuol dire che stanno apprezzando il lavoro dei ragazzi, si stanno identificando, si è tutti una cosa, perché durante la partita lo senti e tutti insieme si spinge verso un risultato: questa è la cosa più bella. Abbiamo fatto 11 partite in cui i ragazzi hanno costruito qualcosa, queste due ultime gare erano anche la chiusura di un periodo di costruzione. Adesso c'è un periodo di consolidamento che è importante, dove devi dare la stessa importanza al Giugliano, alla Salernitana, al Benevento, alla Juve, al Milan o altre squadre e preparare le partite alla stessa maniera, se vuoi arrivare a essere competitivo e essere protagonista; poi è normale, in ogni partita c'è una strategia diversa, un avversario diverso, ci sono qualità diverse e durante la settimana devi essere così applicato da trovarti pronto a queste partite. A prescindere dalla partita che ha fatto la settimana scorsa, la Casertana ha 17 punti e negli 11 e nei 13 è una squadra di livello, lo sta dimostrando con la classifica che occupa. Abbiamo ancora domani e anche la giornata di venerdì per poter finire di prepararla al meglio, perché è una partita di consolidamento; quelle altre partite, avevo detto, erano di ambizione, perché affrontavi squadre che erano davanti a te e dovevi dimostrare di essere ambizioso quanto loro o più di loro. Adesso c'è il consolidamento, quello che hai costruito devi continuare a farlo da qui in avanti. Le ammonizioni? Vuol dire che i ragazzi ci tengono, vuol dire che c'è un livello agonistico alto della nostra squadra che battaglia in ogni partita, oltre a mettere in campo le qualità che ha. Un concetto? Il piacere di giocare queste partite e di divertirsi. Divertirsi non è andare al luna park, divertirsi è anche il piacere di rubare una palla all'avversario, di vincere un duello, di fare una giocata che è nelle tue corde, soprattutto negli attaccanti, i giocatori più talentuosi, divertirsi tutti insieme: quelli dalla panchina, quelli che stanno fuori e quelli che giocano dall'inizio. Questo intendo, per divertimento, e la squadra lo sta facendo benissimo e deve continuare così. Un concetto ulteriore? La resistenza mentale che questo campionato ti chiede, perché sarà un campionato dove se tu preparerai tutte le partite e darai la stessa importanza ad ogni partita e ad ogni allenamento, ti consentirà di arrivare al top del tuo potenziale. Questo è il nostro obiettivo. La Casertana ha affrontato anche le squadre di alta classifica, quindi ha dimostrato di potersela giocare con chiunque, noi dobbiamo arrivare nel modo giusto: ho detto ai ragazzi pure di togliere il file delle due partite in casa perché bisogna inserire un altro file. Sarà un'altra gara, diversa, sarà una partita tirata anche questa e noi dobbiamo esprimere il nostro massimo potenziale. L'abbiamo studiata bene, in questi giorni, con lo staff e con i ragazzi: nella parte iniziale del campionato hanno utilizzato un certo un sistema di gioco, giocavano con quattro difensori, poi hanno cambiato giocando a tre con tre attaccanti, nelle ultime due e in qualche altra partita, con la Salernitana e soprattutto l'ultima, hanno giocato con due attaccanti e tre centrocampisti. Quando parlo di essere pronti e preparati a tante partite nella partita, è una caratteristica che la squadra deve avere per la duttilità e per l'esperienza che ha. Questo è il nostro bagaglio per queste partite. I rinnovi? Queste sono scelte fatte dal club, io posso esprimere il mio parere e il fatto che abbiano rinnovato vuol dire che c'è tanta fiducia da parte del club, ma non nel presente, nel futuro, vuol dire che sono calciatori affidabili. Il mio compito è quello di allenare non solo il calciatore, non solo il gruppo e la squadra, ma anche l'uomo, perché oggi per le società, con questi periodi di grandi crisi e di poche risorse, non a caso tante società sono straniere e anche la nostra, credo che sia un orgoglio avere in gruppo uomini affidabili su cui puntare negli anni. Soprattutto per il ragazzo, che viene apprezzato prima come uomo e poi come calciatore, e poi per la società, che a lungo termine può contare sui calciatori senza andare a scervellarsi negli altri anni alla ricerca di altri uomini. Dobbiamo essere bravi a usufruire anche della giornata di venerdì, faremo un risveglio muscolare e mettere a punto gli ultimi dettagli ti può servire per giocare alle 20.30. Un messaggio ai tifosi? Continuare così, come dobbiamo fare noi, e di consolidarsi anche loro con questo tipo di approccio alla gara rispetto a quello che gli sta trasmettendo la squadra: lo stanno facendo benissimo. Il 3-5-2? È una lettura di gara che facciamo a volte anche in allenamento, anche in modo divertente, ma tanto per dare l'idea se deve dovesse succedere durante la partita, com'è successo anche con la Salernitana, che una squadra di livello ti mette quattro attaccanti davanti e cerca di allargarti, se non vuoi muovere i cinque dietro e giocarti una superiorità nel momento in cui sei in vantaggio, devi mettere qualche centrocampista in più. L'esultanza a fine partita con il Benevento? Lo dico sempre, non so se è un pregio o un difetto, sono un allenatore molto passionale che vive la partita in modo intenso. eh l'esultanza a fine partita, negli spogliatoi ce n'è un'altra che è ancora più intensa con i ragazzi e con il mio staff, perché poi quando prepari si lavora tutti 24 ore su 24 per il bene del Catania e quando arrivano questi risultati, queste vittorie, lo sfogo è tanto. Forse noi esageriamo perché siamo gente passionale, poi mi ricarico la settimana successiva perché voglio rivivere quelle sensazioni. È quello che dico anche ai ragazzi, è bello poi tornare negli spogliatoi, abbracciarsi, essere contenti, andare a casa e non essere incupiti per un risultato non avvenuto e godersi la famiglia dopo una partita importante, un risultato importante. Deve essere un piacere e lo devi alimentare ogni partita. Cesena? A me i paragoni non piacciono mai perché le annate sono diverse, i gruppi son diversi: quel gruppo era un gruppo sano, con una cultura del lavoro elevata e anche questo lo è, questo sicuramente; poi ci saranno caratteristiche e qualità diverse, magari è più facile esprimerle in quel contesto che qui a Catania dove devi avere un grande carattere e questi ragazzi al momento lo stanno dimostrando perché l'ho detto anche in sala stampa: la partita difficile è stata con il Siracusa, quando venivi da due risultati come quello di Cosenza e con il Sorrento, dove qualcuno ha dubitato di questi ragazzi, del lavoro che si stava facendo, ed essere rimasti solidi e lucidi e andare ad affrontare le successive quattro partite in questa maniera credo che sia stata una dimostrazione. A loro stessi, soprattutto, a me non dovevano dimostrare niente perché li conosco, c'era bisogno di un po' di tempo per assorbire certe situazioni, e non parlo di emergenza perché quelli sono solo alibi e giustificazioni, ma del fatto che dovevi metabolizzare anche i momenti di difficoltà. Devi passare anche da quei momenti, per fortificarti. Dovete dare una mano, in questo senso, a quei ragazzi e a quei calciatori che magari durante una partita importante vogliono essere protagonisti ma sono costretti a non fare neanche un minuto per necessità di gara o per necessità di caratteristiche. Io oggi sto guardando quelli e l'attenzione mia è su Stoppa, su D'Ausilio, su Allegretto, su Pieraccini che magari si è trovato dall'oggi al domani a non fare neanche un minuto perché è difficile cambiare un difensore, quindi devi stare vicino a quelli; so che il vostro lavoro è quello di esaltare i protagonisti e chi ha fatto gol ma la mia attenzione oggi è rivolta lì, è la cosa più importante, perché per arrivare fino alla fine sono importanti tutti. Con i ragazzi si parla sempre: ognuno ha una propria personalità, una propria storia che devi conoscere, il mio ruolo è quello di trovare i tasti giusti per farli esprimere al massimo delle loro potenzialità. Ogni ragazzo che abbiamo preso ha delle potenzialità e margini di miglioramento incredibili, lo dico a tutti: sta a loro e a me trovare il modo e la chiave giusta per farli migliorare partita dopo partita. Il lavoro della solidità non è dei difensori o dei singoli, è un lavoro di squadra. Se vedete il lavoro che fanno gli attaccanti, soprattutto quando gli avversari hanno la palla, è un lavoro incredibile e di questo ne giova tutta la squadra nel recupero palla e nella solidità difensiva".