Casertana, il ko di Uri smorza le ambizioni di primato. Col Sorrento gara da dentro o fuori

02.04.2023 11:49 di Antonio Papale   vedi letture
Stefano Paglino
Stefano Paglino
© foto di Giuseppe Scialla

Il ko rimediato in modo clamoroso ed inaspettato rimediato ieri pomeriggio dalla Casertana al Ninetto Martinez di Uri smorza in modo significativo quelle che sono le ambizioni di primato dei falchetti, che ieri sono apparsi meno brillanti di altre occasioni. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.

KO INASPETTATO - Tutti quelli che si credevano che il viaggio in Sardegna fosse una passeggiata di salute evidentemente ha sbagliato, e per i falchetti è arrivato un ko inaspettato, arrivato per giunta contro una squadra in piena crisi e in lotta per non retrocedere.

SABATINO - PRISCO, DORMITE FATALI - Due degli uomini che più hanno reso, ieri sono stati la croce rossoblù in azione del gol sardo. Il difensore non è riuscito a liberarsi del pallone prima dell'intervento di Aloia che glielo ha scippato e che poi, facendo pochi passi, ha tentato l'impossibile vedendo il portiere rossoblù fuori dai pali e lo ha sorpreso con un tiro anche beffardo e fortunoso.

LA FIERA DELLO SPRECO - Al di là del gol sardo e della difesa sarda, a volte anche con metodi poco ortodossi, la Casertana ha avuto almeno tre occasioni per poter mettere il pallone alle spalle di Gagliardi, ma non è stata giornata. La dimostrazione di questa teoria sono l'occasione di Liurni che a pochi passi ha centrato il palo, e quella di Vacca che invece ha mandato in curva.

NON LA SOLITA CASERTANA - Al di là di tutte le considerazioni che sono state fatte anche in precedenza, non è stata la solita Casertana: lenta, imprecisa, soffocata dal pressing sardo incapace anche di sfruttare l'uomo in più. Di certo, non è la squadra che abbiamo visto nell'era Cangelosi.

ZERO ALIBI - Le assenze prima e durante la gara di ieri, gli eventuali errori arbitrali, le occasioni sciupate: tutte queste cose, se si vogliono vincere i campionati, sono alibi che non reggono perché bisogna andare su tutti i campi per vincere. Ciò però non toglie che i rossoblù meritano solo elogi per la rincorsa fatta e il massimo sostegno per le gare restanti.

NON C'È DUE SENZA TRE? - Il ko di ieri ad Uri rischia di vanificare la rimonta pazzesca dei falchetti in questi due mesi e sembra assomigliare vagamente a due precedenti tentativi di rimonta non andati a buon fine. Nel 2011/12 la Casertana allora allenata da Ferraro, lanciata all'insegnamento del Martina, cadde a Piscinola contro il Ctl Campania e disse addio ai sogni di gloria. Dodici mesi dopo, stesso risultato quando i falchetti dissero addio al sogno di superare la Torres dopo il pareggio interno con il Progetto Sant'Elia. La speranza dei tifosi è che la storia non si ripeta per la terza volta in dodici anni a scapito dei falchetti.

DENTRO O FUORI - Al di là di ciò che faranno le due battistrada nelle gare odierne, giovedì sarà una sorta di ultima possibilità per i falchetti. Infatti, arriverà il Sorrento al Pinto e solo una vittoria potrebbe tenere incollati i falchetti al sogno: diversamente, il pensiero sarà quello di raggiungere la migliore posizione per i playoff. Una cosa è certa: al di là del giorno feriale e dell'orario, al Pinto si aspetta un pubblico importante che possa trascinare i propri beniamini nel vincere coi costieri e provare ad allungare il sogno fino al 7 maggio.