Casertana, ad Alessandria quel dolce sapore della vittoria arriva nel finale. Sabato nella bolgia del Pinto un'opera da completare

15.05.2024 13:35 di  Antonio Papale   vedi letture
Adriano Montalto
Adriano Montalto
© foto di Giuseppe Scialla

La vittoria ottenuta ieri sera nell'extra time nella gara di andata del primo turno della fase nazionale dei playoff contro una volenterosa Juve Next Gen consente alla Casertana di guardare al ritorno di sabato al Pinto con grande fiducia e con la convinzione che l'impianto di Viale Medaglie D'Oro sarà una bolgia che li trascinerà verso quel traguardo che in pochi sognavano a settembre. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.

IL DOLCE NEL FINALE - Dopo una partita nella quale c'è stata grande attenzione a livello difensivo e non si è riusciti, per sfortuna, a graffiare in anticipo, ecco che il dolce sapore della vittoria arriva nel modo più esaltante possibile, con un guizzo nel finale che lo rende ancora più bello e appagante.

33' E POI - Nonostante sia partito dalla panchina, sono bastati esattamente trentatré minuti ad Alessio Curcio per lasciare il segno, punire la squadra dove è cresciuto e regalare un pizzico di passaggio del turno, anche se è solo la prima parte. 

PRIMO TEMPO SLOW - Al contrario di un secondo tempo decisamente più spettacolare, il primo tempo è stato avaro di emozioni significative con i due portieri apparsi praticamente inoperosi.

IL BRIVIDO FINALE - Eppure negli attimi finali, la vittoria rossoblù, apparsa meritata sotto tutti i punti di vista, ha scricchiolato nel momento in cui Muharemovic ha preso la traversa. Fortunatamente, è stato solo un brivido lungo la schiena dei tifosi rossoblù.

NIENTE DI DECISO - Chiaro che il gol di Curcio dia un piccolo vantaggio in ottica della gara di ritorno, ma nessuno si deve illudere che sia tutto deciso, perché la storia dei playoff insegna che basta allentare un attimo la tensione per perdere quanto conquistato con fatica.

230 EROI - Chiaramente, i duecentotrenta eroi sono quelli che hanno sostenuto come dei pazzi scatenati i falchetti, facendoli sembrare in casa, sobbarcandosi chilometri ed ore di viaggio, incuranti che fosse un giorno feriale e si giocasse di sera, tra l'altro sotto la pioggia: la vittoria è la giusta ricompensa per il loro amore verso questi colori.

OPERA DA COMPLETARE - Finito il primo tempo, è tempo di pensare al retour match di sabato sera in un Pinto che si preannuncia stracolmo e con un entusiasmo incredibile. Obiettivo principale, quello di completare l'opera senza fare calcoli e volare ai quarti.