Casertana, ad Aprilia toccato il fondo e persa anche la faccia. Calciatori primi responsabili del crollo. Con la Palmese vincere per salvare il terzo posto

Oggi pomeriggio terza sconfitta consecutiva per una Casertana che ormai ha perso la faccia e, in questo aprile orribile, Sorrento a parte, si è resa protagonista di un mese disastroso che ha cancellato le velleità di promozione e tutto ciò che di buono era stato fatto fino a metà marzo. Poi la luce si è spenta e nessuno, nemmeno lo stesso Cangelosi, riesce a comprenderne i motivi. E la cosa ancora più grave è che sono riaffiorati i vecchi limiti. Come sempre però cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara del Ricci ha lasciato in eredità.
TOCCATO IL FONDO E PERSA LA FACCIA - Credevamo che proprio la gara di andata coi pontini fosse il punto più basso della stagione, ma purtroppo ci siamo sbagliati. Al Ricci oggi si è vista una Casertana indolente, indisponente, abulica, che è crollata addirittura sotto il peso di quattro schiaffi contro una squadra praticamente all'ultima spiaggia per evitare la retrocessione. Una Caporetto che resterà sempre scritta nella storia rossoblù.
VECCHI LIMITI - E, dopo Portici e Angri, anche l'Aprilia ha confermato che l'ultimo mese rossoblù ha fatto riaffiorare quei limiti che hanno inciso pesantemente sul mancato raggiungimento dell'obiettivo prefissato a giugno. Difesa distratta, attacco abulico, c'è poco da dire: è una Casertana che ultimamente ha fatto il passo del gambero.
TAURINO UNICA NOTA POSITIVA - L'unica nota positiva dell'umiliante pomeriggio vissuto al Ricci è stata Taurino che ci ha provato in tutti i modi a rendere meno amaro il calice rossoblù fino a quando non ci è riuscito.
BASTA PARLARE, CALCIATORI RESPONSABILI DEL CROLLO - In questo momento, inutile dire che bisognerebbe parlare poco se non mai, e fare i fatti. Ed è inutile dire che i primi responsabili del crollo sono i calciatori, che macchiano il loro curriculum subendo queste figure e disonorando una maglia che non merita di essere così maltrattata e vilipesa.
DA SCONFITTA A SCONFITTA - Così come erano iniziati con una brutta sconfitta a Cassino i viaggi nel Lazio, l'ultimo viaggio in terra laziale ha regalato una sconfitta umiliante. Nel mezzo successi a Monterotondo e Pomezia, un pari ad Artena e altri due successi a Frascati e Tivoli.
QUATTRO PIÙ QUATTRO - Quattro gol presi all'andata e quattro al ritorno, presi da una squadra come l'Aprilia che di certo non è il Real Madrid ma di certo ha fatto due gare perfette ed è stato bravo ad approfittare dei limiti dicembrini ed attuali dei falchetti.
APRILE ORRIBILE - E finalmente si è concluso questo mese di aprile che ha ammazzato le speranze rossoblù di vertice e li ha fatti sprofondare nuovamente nei meandri della crisi dicembrina. Ed è giusto che i tifosi dicono: meno male che è finito....
PERICOLO IN VISTA - E con la terza sconfitta consecutiva, i rossoblù vedono seriamente in pericolo il terzo posto che sembrava ormai saldo, vista la rimonta dell'Arzachena, ormai dietro solo un punto. E domenica rossoblù contro una Palmese che vuole anch'essa conquistare i playoff, sardi in casa contro l'Ilvamaddalena, in cerca di punti salvezza. I rossoblù saranno terzi facendo lo stesso risultato dei sardi o anche migliore oppure perdendo se i sardi pareggiano, nel caso in cui i ragazzi di Nappi facciano meglio di quelli di Cangelosi, sarà sorpasso all'ultima curva e gara playoff che si giocherà in Sardegna.
TIFOSI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - Inutile dire che, sia durante la partita ma soprattutto dopo, sui social è affiorata la rabbia dei tifosi che hanno messo tutti nel mirino, in particolare calciatori e società, ma sia Cangelosi che Degli Esposti hanno avuto la loro razione di critiche.
PALMESE PER SALVARE IL PODIO - La ricetta più giusta in questi giorni è cancellare questo mese orribile e preparare nel modo giusto l'ultima gara al Pinto con la Palmese. Imperativi? Vincere per salvare podio e dignità.