Casertana, da Catania arriva un punto ma potevano esserne tre. Sabato con l'Avellino vincere per ritrovare il sorriso tra le mura amiche

17.02.2025 18:59 di  Antonio Papale   vedi letture
Riccardo Collodel
Riccardo Collodel
© foto di Giuseppe Scialla

Ieri pomeriggio allo stadio Massimino di Catania tredicesimo pareggio stagionale per la Casertana contro una squadra come quella siciliana pronosticata da tanti come tra le favorite alla promozione ma che ha dimostrato poco o nulla, soprattutto in un secondo tempo dove i falchetti avrebbero meritato anche la vittoria se non fosse stato per un Dini in giornata di grazia. Rossoblù che l'hanno raddrizzata coi cambi azzeccati da Pavanel. Come sempre però cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.

HO FATTO TREDICI - Essendo ancora in clima festival di Sanremo, ho fatto tredici, canzone di Franco Fasano del 1990, è la canzone più adatta per inquadrare la situazione rossoblù, con tredici pareggi in ventisette partite, quasi il cinquanta per cento.

PRIMO TEMPO DA CAMOMILLA - Facendo un flashback della partita, il primo tempo della stessa ha fatto praticamente addormentare i presenti al Massimino e coloro che l'hanno vista da casa. Poche occasioni da una parte e dall'altra, al di là del rigore realizzato da Inglese.

BRUTTA INGENUITÀ - È quella commessa poco dopo la mezz'ora da Matteo Falasca col fallo di mano che ha portato al rigore realizzato da Inglese, a completamento di una prestazione disastrosa e nella quale l'esterno rossoblù è stato surclassato dal suo dirimpettaio Guglielmotti.

CAMBI INDOVINATI - Sono stati quelli messi in atto da mister Pavanel all'intervallo quando ha tolto gli evanescenti Kallon e Falasca inserendo i grandi esclusi Carretta e Deli che hanno fatto una discreta partita, dimostrando che, se in giornata, possono dare tanto a questa squadra.

L'UOMO DEI MIRACOLI - Parliamo ovviamente del portiere catanese Andrea Dini che è stato il migliore in campo, negando la vittoria ai falchetti, alla fine dei conti meritata, soprattutto nel finale togliendo dalla porta un colpo di testa di Proia.

VAI COI DERBIES - Nemmeno il tempo di archiviare il pari di Catania che bisogna iniziare a pensare alla serie di derby. Il primo sarà di altissima difficoltà dato che arriverà l'Avellino secondo che si giocherà buona parte delle residue possibilità di promozione, per cui ci vorrà la perfezione per ritrovare quella vittoria interna che manca da 124 giorni, da quel risicato 1-0 alla Cavese, proprio in un derby e avversaria dei falchetti tra due settimane.