Casertana, in dieci minuti di follia giocati i sogni di gloria. A Palma Campania per tirare fuori gli attributi

18.12.2022 19:55 di Antonio Papale   vedi letture
Esultanza rossoblù
Esultanza rossoblù
© foto di Giuseppe Scialla

La rovinosa sconfitta interna di oggi pomeriggio al Pinto contro l'Aprilia, frutto soprattutto dei regali di Natale anticipati e confezionati nell'arco di dieci minuti, sancisce quasi certamente la fine dei sogni di gloria rossoblù già a metà dicembre, esattamente come l'anno scorso. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di oggi ha lasciato in eredità.

IL SUICIDIO PERFETTO - È quello che si è consumato in dieci minuti. Nessuno se lo aspettava ma è accaduto solo per esclusive colpe dei falchetti che si sono sentiti la gara in pugno, ma è stato un errore grave che nel calcio non si deve mai verificare. Ed è sintomatico il fatto che D'Agostino abbia lasciato lo stadio dopo il pari laziale.

REGALI ANTICIPATI - Inutile voler prendere in giro nessuno, i gol dell'Aprilia, soprattutto i tre che hanno portato allo psicodramma vissuto oggi al Pinto, sono stati autentici regali di Natale anticipati, come regali lo sono stati parecchi gol subiti dall'inizio della stagione.

L'ILLUSIONE - Tutti pensavano che, andando all'intervallo in doppio vantaggio, il compito rossoblù fosse facile, invece è stata solo un'illusione per i pochi presenti al Pinto oggi pomeriggio.

ZERO PAROLE, ORA I FATTI - Da questo momento, tocca fare i fatti e dare dimostrazione di essere uomini. Parole fino ad oggi ne sono state spese tante, i vari diciamo, faremo, non devono esistere più perché questa piazza merita di più.

LA CINQUINA - Se vogliamo trovare forse qualche aspetto positivo al nefasto pomeriggio vissuto oggi al Pinto, è il quinto gol consecutivo di Nicola Ferrari che continua nel suo buon momento, al di là di quello dei suoi compagni.

ADDIO SOGNI DI GLORIA - E con la sconfitta di oggi, è deleterio e pura presa per i fondelli all'intelligenza delle persone parlare di vittoria del campionato. Ormai è meno undici e da questo momento bisogna salvare l'onore.

I VERI SCONFITTI - Chi perde per i risultati deludenti sono i tifosi che, seppur pochi, anche oggi non hanno fatto mai mancare il loro sostegno alla squadra. Ed hanno ragione quando hanno manifestato, alla fine della gara, la loro rabbia perché il loro è amore e vedono svanire già a dicembre il loro sogno.

INVECE DI MIGLIORARE.... - A inizio novembre si pensava che il cambio in panchina tra Parlato e Panarelli cambiasse l'inerzia, invece il rendimento è peggiorato. La media del tecnico ex Taranto è di 1,29 a partita rispetto a quella del suo predecessore di 1,67. 

LA STORIA SI RIPETE - La gara di oggi ha similitudini con quanto visto l'anno scorso col Molfetta: falchetti avanti di due gol, poi il crollo. Di certo, ultimamente, l'ultima interna per i falchetti non è foriera di sorrisi. Anche due anni infatti arrivò una sconfitta nella famosa partita con la Viterbese.

TIRARE FUORI GLI ATTRIBUTI - Ora l'imperativo categorico per i falchetti è di tirare fuori gli attributi e dimostrare di avere carattere, sin dalla trasferta di Palma Campania che chiude anno e girone di andata. Quegli attributi che poche volte quest'anno abbiamo visto realmente.