Casertana, a Trapani pagati cari cinque minuti di follia, tra rigori annullati e insegnamenti per il futuro. Col Cosenza gara da vincere nonostante il clima di festa

Ieri pomeriggio al Polisportivo Provinciale di Erice seconda sconfitta stagionale per la Casertana che è caduta al cospetto di un Trapani che ha confermato sì di essere una squadra forte e unità, ma che è stato bravissimo ad approfittare di due nefandezze difensive rossoblù intorno alla metà del secondo tempo. Eppure per 60' i falchetti si erano dimostrati superiori ai siciliani, creando più volte i presupposti per andare in vantaggio. Dal momento del vantaggio siciliano, falchetti praticamente scomparsi dal campo e partita che ha completamente cambiato il proprio volto. Fatte queste doverose e necessarie premesse, è giusto analizzare con la massima attenzione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.
ORA QUASI PERFETTA - Parliamo ovviamente del primo tempo e della prima parte di ripresa, dove i rossoblù difensivamente hanno concesso davvero poco ai siciliani e offensivamente più volte hanno creato i presupposti per pungere. Peccato però che le partite durino 90' e non 60'.
CINQUE MINUTI SHOCK - Ovviamente qui si analizzano i minuti che sono costati carissimo ai falchetti, capaci di sbagliare dietro di tutto e di più, con Di Noia che sul primo gol ha fatto quello che voleva mentre sul secondo Rocchi, ancora non al top, è stato mandato quasi al bar da Ciotti che ha fatto poi un coast to coast stile basket e battendo un De Lucia non proprio esentissimo da colpe perché battuto sul suo palo.
REAZIONE QUASI NULLA - A parte una mischia dove la difesa siciliana è stata brava a sbrogliare la matassa, la reazione rossoblù è stata praticamente nulla. È sembrato purtroppo di vedere una squadra che, presi i due colpi, ha ceduto nettamente sul piano psicologico.
RIGORE SÌ, RIGORE NO - Parliamo dell'episodio che a metà primo tempo poteva dare una svolta alla partita, dove Kallon si era procurato un rigore per un presunto fallo di Di Noia. Gioia che, nel popolo rossoblù, è durata pochi attimi perché la chiamata al fvs richiesta da Aronica ha fatto sì che Tona Mbei cambiasse la propria decisione iniziale.
QUATTRO SU QUATTRO - Parliamo ovviamente dell'aspetto disciplinare legato a Michele Vano che, in quattro partite, ha preso altrettanti cartellini gialli che lo pongono già in diffida, praticamente un record. Aspetto ancora più preoccupante se si pensa che, qualora l'infortunio di Casarotto non si risolva in tempi brevi, porterebbe Coppitelli a inventarsi soluzioni alternative per il reparto avanzato.
SIAMO A DUE (E NON FINISCE QUI) - Parliamo ovviamente dei divieti di trasferta nei confronti dei tifosi rossoblù. Dopo Benevento, Trapani: e non finisce qui, perché quasi sicuramente anche la trasferta di Foggia sarà off limits. Insomma è ancora da capire quando il campionato esterno dei tifosi rossoblù possa realmente iniziare.
COL COSENZA PER IL TRIS - L'obiettivo ora dei falchetti è incentrato sulla sfida di sabato col Cosenza che, dopo un avvio balbettante e in un clima pessimo e di perenne contestazione a Guarascio, ieri ha letteralmente distrutto l'ex capolista solitaria Catania sotto 4 gol. Inutile dire che ci vuole la perfezione, in un partita che sarà una festa e che suggellerà l'ormai quarantennale gemellaggio tra le due tifoserie.